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domenica 28 ottobre 2012


I loro occhi.
Da ormai quasi sei anni vado ad Hikkaduwa con il preciso intento di portare la gioia a chi non ce l’ha.
Aver assaporato la grandissima felicità di essere madre ed il dolore lancinante nell’esserne privata, mi fa apprezzare immensamente i dettagli, le piccole cose, i silenzi che parlano.
Due volte all’anno mi reco da loro, “i miei bambini”,  senza aspettarmi niente con soltanto il desiderio di fare qualcosa per portare a termine il progetto della nostra associazione.
Appena mi vedono arrivare si mettono buoni  buoni al loro posto e mi guardano incantati aspettando che dica qualcosa di bello, che comunichi loro qualcosa, come se dal paese lontano dal quale vengo, portassi qualche parola preziosa per loro. Le mie parole sono sempre le stesse ed esprimono la mia intenzione di traghettarli in un mondo, il loro, che li permetta di avere un po’ più di cultura, la conoscenza di un paio di strumenti in più, un’esperienza accumulata in mia compagnia.
Il loro è un viaggio con me verso il loro futuro, il mio un viaggio verso l’apprendimento della gioia interiore che placa il dolore incessante che mi porto dentro.
Molto spesso mi emoziono quando mi rivolgo a loro. Sono sempre attentissimi ed alcuni addirittura assumono degli atteggiamenti buffi nel cercare di farsi notare, di sfoggiare il disegno più bello o il compito più preciso e corretto. C’è una bambina che mi regala sorrisi particolarmente belli, fa di tutto per mettersi in mostra, per starmi vicina, per essere perfetta. Quante cose brutte so invece del mondo nel quale vive e dal quale sto cercando di farla emergere! Forse proprio per questo mi regala splendidi sorrisi.
I loro occhi, i loro volti … sono pieni di gioia, sereni nella povertà immensa nella quale vivono ignari che altrove nel mondo, lottiamo per avere quel benessere extra  che non farà mai la felicità dell’anima ma che ci continuerà  ad  impoverire.
Non so se sono io che faccio qualcosa per loro o se sono loro che regalano qualcosa a me. Indubbiamente ci aiutiamo a vicenda e proprio questa è la magia del nostro incontro, che mi dà la forza di proseguire nel difficile cammino che ho intrapreso. Sono convinta che ce la farò soltanto per la luce che vedo nei loro occhi, non posso deluderli.

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